Ci sono mattine in cui ci si sveglia leggeri e ci sono disegni che rappresentano perfettamente questa leggerezza. Ecco allora che questo disegno è volo e libertà assoluta e gioiosa di tuffarsi nell’infinito per poi rituffarsi nella piscina terrestre. Ma ci sono mattine in cui ci si sveglia sotto il peso del mondo, anche se esso è solo un incubo di cui finirai col ridere dopo il primo caffè. E’ in una di queste mattine che questo disegno potrebbe dire altro: questi corpi “danteschi”, colti nell’attimo dell’impatto e dell’affondamento nella melma terrestre sotto il peso di un radicamento necessario e ineludibile, sembrano sconfiggere ogni sogno di leggerezza.
In entrambi i casi questo disegno racchiude e libera i segreti dell’anima contemporanea.
@lorenza, bellissima questa doppia lettura. Più volte ho scritto delle doppie visioni, dei doppi sguardi. A volte uso un linguaggio diretto, pubblicitario, assertivo ma nasconde sempre una sottile ironia proprio nel suo essere diretto e duro. Una cosa vale sempre e solo per come la leggi, per la predisposizione che si concede alla lettura. E tu qui ne dai due bellissimi esempi. Grazie, grazie
Ma il disegno…
Volare sempre, fermarsi mai. Col corpo e con la mente.
bel disegno, complimenti!
Ci sono mattine in cui ci si sveglia leggeri e ci sono disegni che rappresentano perfettamente questa leggerezza. Ecco allora che questo disegno è volo e libertà assoluta e gioiosa di tuffarsi nell’infinito per poi rituffarsi nella piscina terrestre. Ma ci sono mattine in cui ci si sveglia sotto il peso del mondo, anche se esso è solo un incubo di cui finirai col ridere dopo il primo caffè. E’ in una di queste mattine che questo disegno potrebbe dire altro: questi corpi “danteschi”, colti nell’attimo dell’impatto e dell’affondamento nella melma terrestre sotto il peso di un radicamento necessario e ineludibile, sembrano sconfiggere ogni sogno di leggerezza.
In entrambi i casi questo disegno racchiude e libera i segreti dell’anima contemporanea.
@lorenza, bellissima questa doppia lettura. Più volte ho scritto delle doppie visioni, dei doppi sguardi. A volte uso un linguaggio diretto, pubblicitario, assertivo ma nasconde sempre una sottile ironia proprio nel suo essere diretto e duro. Una cosa vale sempre e solo per come la leggi, per la predisposizione che si concede alla lettura. E tu qui ne dai due bellissimi esempi. Grazie, grazie