Nei giorni scorsi ho iniziato un lavoro in-world che nasce dal suggerimento di ciò che sta accadendo in rete. E mi rifersisco all’articolo del blog “specchi e second life”, successivamente replicato qui e qui (post a firma di Neupaul Palen e Papper Pap). Inoltre mi riferisco a tutti gli interessanti incontri avvenuti in-world che hanno al centro l’argomento “arte” e che sono stati fatti in seguito all’uscita del libro di Mario Gerosa (Rinascimento Virtuale).
Sono tanti che ne parlano, tra questi anche gli amici Liu (la quale se ne occupa professionalmente) e Joannes. Inoltre ricordo il post che già ho pubblicato qui. Non riesco a citare tutti gli articoli letti ma faccio riferimento ai rimandi che si possono trovare anche nei post che ho linkato.
Nei giorni scorsi ho diffuso una notice con due domande che ho cercato di consegnare personalmente ad artisti e a residenti di second life. Ho cercato di consegnarlo personalmente anche per spiegare i contenuti e i motivi ma purtroppo non sono riuscito ad arrivare a tutti.
L’obiettivo della doppia domanda è raccogliere non il giudizio di una “critica” dell’arte prodotta in second Life, ma conoscere le aspettative dei residenti di un’arte in-world.
E’ una raccolta di dati che serve a procedere in un ragionamento dal basso: come l’ambiente stesso viene percepito da chi lo vive e da chi lo costruisce.
Parlandone con Roxelo Babenco, le dicevo che la raccolta di dati è propedeutica per costruire un incontro simile ad una tavola rotonda aperta dove “dal basso” parlare dell’argomento. Quindi la raccolta delle opinioni di cosa si percepisce cone arte e cosa non lo si percepisce viene prima della definizione di stile e di un mercato dell’arte delle quali cose c’è già chi se ne occupa con la più seria delle professionalità.
La notice era la seguente:
“SAPRESTI MOSTRARMI…? Asian Lednev al popolo di Second Life”
Sapresti mostrarmi qualcosa che certamente non è arte di Second Life?
Sapresti mostrarmi qualcosa che secondo te è certamente arte di Second Life?
Nel frattempo sono arrivate numerose risposte che unite alle chat di presentazione sono gà un “corpo” interessante da “sbobinare” e costruire in qualche forma da trovare credo internamente ad SL. Questo post è da considerarsi un primo tassello di un discorso più ampio.
Credo che questo sia un modo efficace per continuare il percorso di approfondimento inziato con le conferenze.
La tua domanda iniziale, chiara e semplice, induce intanto a interrogarsi sul proprio fare e a guardarsi intorno; a mio avviso rappresenta uno stimolo più significativo di quanto possa lasciare intravedere l’asciutezza della domanda.
Come ebbi già modo di dirti a voce (che belli i passati remoti 🙂 per me quel che è più arte in sl sono le land, quelle immaginarie, immaginifiche e immaginate.
Quel che non è arte… boh c’è solo l’imbarazzo della scelta, ma mi viene da dire tutto ciò che è creato con poca o nulla consapevolezza.
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