L’uomo di Cro-magnon* del museo di Les Eyzes mi guarda al passo del Gran San Bernardo.
Credo che ognuno di noi si porti dietro delle matasse che crescono con l’accumulo dell’esperienza. Queste matasse sono fatte di fili che si costruiscono di giorno in giorno. A volte si intrecciano e altre volte si ingarbugliano. Queste matasse le portiamo in una tasca non meglio precisata ma crescono continuamente. A volte ho la sensazione di riconoscere le persone che le portano con sè da come si muovono. Sono come fili che ci legano al tempo e allo spazio, ci tengono “presenti” al nostro tempo e nello stesso tempo ci fanno sentire presenti in tutti i tempi.
Ad ogni viaggio, per ogni spostamento che si compie in altri luoghi i fili che compongono queste matasse crescono, sempre più. Quella che sto costruendo con queste parole è la presenza fisica di una mia memoria che cresce come cresce una pianta: per cresecere non è sufficiente mettere acqua. Si devono creare le situazioni affinchè si creino le condizioni migliori perchè vi sia una crescita. Non ho mai concepito l’idea della vacanza come interruzione: eventualemente è un appuntamento atteso con noi stessi, il momento nel quale è possibile riconoscersi nelle proprie intenzioni, nelle proprie ricerche.
Quasi per caso a Roma, ad Ars in Ara aprii la relazione con le pitture della grotta di Lascaux. In quelle grotte poi ci sono stato proprio in quest’ultimo viaggio (in realtà si visita la Second Lascaux perchè la prima è troppo delicata). Partii da lì per dire che l’ambiente immersivo di Second Life è un ambiente scritto, disegnato e lo abitiamo oggi come sempre l’uomo ha abitato i propri spazi: rivestendoli della proprio modo di vedere il mondo, del proprio modo di rappresentare il mondo intorno a sé.
Ma questa è solo una premessa.
* “L’adolescent du Lac Turkan” -Il modello è esposto al Musée National de Prehistoire di Les Eyzies de Tayac – Dordogne
Parlando mi ritorna in mente una certa affinità tra il tuo lavoro e quella del gruppo Stalker. Non a caso Careri in Walkscape cerca di far ritornare le origini della Deriva addirittura a periodi arcaici. Una sua frase mi ha colpito molto: «È probabile infatti che sia stato piuttosto il nomadismo, è più esattamente l’erranza, a dar vita all’architettura facendo emergere la necessità della costruzione simbolica del paesaggio.»
Sono daccordo. Se la deriva globale dell’uomo di Cromagnon ha dovuto necessitare si tali simboli, è perché il profilo psicogeografico era per lui insoddisfacente. E questa è un motivo razionale e funzionale. Alzando le prime pietre su un paesaggio veramente vergine, ha creato le basi per “la situazione costruita”. Ovviamente la détournement del nostro amico sul Gran Sasso non poteva avere una gran quantità di esperienze da tessere, come invece noi possiamo vantare. Ma solo perché lui ha avuto il gran privilegio di vivere le esperienze primigenite, quelle che hanno fatto nascere la civiltà.
Il tuo invito a considerare le vacanze, non come tali, ma come un’estensione di una scelta, fa poi tessere insieme alle altre, la trovo di una dignità non minore del verkörperung heideggeriano, che in finale è la stessa cosa. In Second Life, queste matasse, queste scelte, prendono vie improvvise, perché è li che l’uomo, tramite il suo fido avatar (situazionista per professione!) può ritornare a creare le proprie situazioni, dato che è li che si è concretizzata una nuova possibilità di agire collettivo e senza confini, dove lo spazio emerge per quello che offre emotivamente, e non per quello che è metricamente.
Se questa è la premessa, non immagino quali potrebbero essere gli sviluppi… 🙂
Ben tornato!
Ogni premessa è anche una promessa, spero di mantenerla… 😀
Grazie della visita
una premessa per l’immaginario. e bravo fabio, come sempre.
nice post, thank you very much a lot for the information