Ho costruito questo blog per diversi motivi. Forse il principale è dovuto ale ore che passo cercando cose su tematiche innovative legate alla visione, agli spazi e ad una dimensione immersiva all’interno di essi.
Ho anche costruito un mio tumbler,sensing the city, per raccogliere una serie di progetti.
In una pagina del volume La croce e il ventaglio ho cercato di mostrare ai non vedenti (e ai vedenti) che la visione è cosa soggettiva e che dipende fortemente dallla posizione dell’osservatore: cambiando il punto di vista la forma resa bidimensionale, in 2D, cambia. Se la toccate (il libro è in rilievo e permette una visione aptica, cioè tattile) la cosa risulta ancora più evidente. E’ una illusione ovviamente dovuta alla trasposizione in 2D. Banale fino a qui, quanto meno in apparenza.

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Ora provate a guardare qui: OLE:Object Locative Environment
Questo software è alla base di un videogioco per la PSP3 e la PSP, Echocrome; una dimostrazione la trovate nel sito della Digista Lab.

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Le due figure soprastanti mostrano bene il gioco.
Qui il “punto di vista” della telecamera che inquadra la scena è fondamentale perchè lavorando con tutti i paradossi ottici e le percezioni fittizie (effetto tunnel, il triangolo impossibile, ecc…) costruisce un mondo alla Escher. In Escher i problemi restano insoluti, qui invece tutto diventa possibile: con il movimento. Come si dice normalmente del web 2.0 di essere un dispositivo dove l’intelligenza sta agli estremi, qui è molto evidente: un software pensato da quello che per me è un genio dialoga direttamente con l’intelligenza corticale del nostro cervello e con la sua capacità di costruire senso di fronte ad uno stimolo visivo.

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