IL COSMO IN UNA SCATOLA DI BISCOTTI
Nella notte tra il 3 e il 4 gennaio del 1958 termina il suo volo lo Sputnik che, in una caduta ellittica durata 92 giorni, si disintegra all’impatto con l’atmosfera.
Il cosmo, solo immaginato fino ad allora come luogo della mente (dai miti più lontani – Bellerofonte, Icaro ecc…- alle storie di Jules Verne visualizzate da Méliès e studiate scientificamente da Kostantin E.Tsiolkovsky), diventa un luogo reale, antropologico.
Durante la sua breve esperienza nel cosmo, lo Sputnik inviava a terra semplici segnali sulla temperatura del cosmo. Non è stato solo il nostro compagno di viaggio, traduzione letterale della parola Sputnik, ma è stato il primo apparecchio sensoriale che si staccava dalla terra, la prima protesi dell’intero pianeta che cominciava non solo a guardare ma a “sentire” il cosmo. L’astronomia lascia il posto alla cosmonautica.
Volete costruirvi il vostro Sputnik? Facile come bere un bicchier d’acqua, anzi, come mangiare un biscotto. Vediamo come.
Lo Sputnik, era una sfera di alluminio di 58 cm di diametro con quattro antenne lunghe 2 metri e mezzo. Al suo interno conteneva cose che oggi possiamo tranquillamente avere anche in casa: una batteria, un termometro d’ambiente a mercurio, un termostato e un barostato (dispositivo per il controllo della pressione analogo a quello delle caldaie domestiche), una piccola ventola di raffreddamento attivata dal termostato e infine un trasmettitore simile ad un router wireless. Tutto questo oggi potrebbe stare in una scatola di biscotti.
Per saperne di più guardate qui.
Le immagini sono tratte da: Michail Vasiljev, Puteshestvie i kosmos, Izdatelstvo Sovietika Rossia, Mosca 1958.
(244 pagine, illustrato b/n, con 10 tavole a colori fuori testo)
grande mito del cosmo
😉
sullo sputnik (e sui lanci sovietici successivi, pure quelli segreti) c’è una curiosa storia torinese:
http://it.youtube.com/watch?v=HhraF3fNHzk&feature=related
FT
bene, ci prepariamo a migrare dopo aver reso inabitabile un primo pianeta? e se le scatole per biscotti fossero pensate per contenere solo biscotti? d’accordo, d’accordo, lo sputnik è ancora vivo nel nostro immaginario, memoria flebile come il suo segnale dallo spazio – e la storia torinese è simpatica: sa di agnolotti e sugo di arrosto condita con tecnologia da rimessa per autovetture (il concetto di impresa – garage lo lasciamo a mr gates)
[…] di Esenhower per la fondazione della NASA), il lato chiaro della luna (della luna rossa ho parlato qui , qui , qui, e qui). Anche in questo caso lo faccio citando il sogno del volo ma stavolta non si […]