The begininnigs of EVA (extra-vehicular activity): opening the door.
Non so se deve essere sempre così ma sembra che per ogni “prima volta”, nella fotografia, si debba avere sempre un visione disturbata, incerta. Lo avevo mostrato già qui.
Il 18 marzo del 1965, quarantatre anni fa, il cosmonauta russo Aleksey Leonov lasciò la navicella spaziale per fare la prima passeggiata umana nel cosmo. L’immagine d’apertura è la prima foto conosciuta (in occidente) di un cosmonauta che cammina nello spazio e che poi è stata pubblicata in una rivista americana del 1976 riprodotta qui sotto.
Space world, The magazine of space news, Febbraio 1976. Vol. M-2-146
(foto di copertina dell’agenzia spaziale sovietica TASS-APN)
La rivista apre con una titolo davvero d’effetto e preciso nell’esporre un’idea chiara: the begininnigs of EVA, opening the door (trad.:l’inizio delle attività extra-veicolari: aprire la porta).
Per 4 anni cosmonauti e astronauti hanno attraversato il cielo continuando a “cadere” (il volo nello spazio è una lenta caduta) verso il rientro programmato. Uscendo verso l’esterno (compiendo l’eva: extraveihicular activity) per la prima volta si sono fermati, hanno segnato il passo. Hanno fatto il “picinic (solitario) lungo il ciglio della strada” (magari pensando ad Arkadij e Boris Trugaqrskij di Stalker). E’ vero che l’ambiente terrestre è sempre presente, protetto dentro le tute collegate alla cabina, ma la stessa tuta non è più sulla Vostok; è messa lì sul ciglio della strada assiem al cosmonauta. La foto pubblicata più sopra sembra lo scatto preso dallo specchietto retrovisore (in realtà è lo scatto fatto ad un monitor).
Nello stesso articolo dove viene pubblicata la foto di Leonov, compare anche la foto del primo astronauta americano. la mostro qui sotto:
La foto è di tre mesi dopo (sembra passato molto più tempo però). Come recita la rivista, per tutte le immagini riprodotte qui sopra: Photos courtesy of Nasa.
Un’altra foto:
Questa è nuovamente una “prima immagine” pubblicata questa volta nel mondo sovietico; tratta da K Zvedzam (trad.it.:verso le stelle) un libro non troppo interessante dal punto di vista del viaggio nel Cosmo ma mostra bene il lavoro collettivo a terra. Del 1986 pubblicato da Izdatelstvo “Planeta” Moscva 1986 (trad.it.: Pubblicazioni Planeta, Mosca, 1986)
Di questi due eventi oggi si possono trovare molte immagini anche di qualità sul web. Tra le altre queste due miniature molto nitide. A differenza della altre non lasciano molto spazio a fantasie o a racconti. Forse è questo il motivo per cui lanciano le “prime immagini” se ne trattiene l’immagine chiara in cambio della visione?
Ed white, Nasa in basso a sinistra; Aleksey Leonov, Agenzia Spaziale Sovietica, in basso a destra
alcune di queste foto mi fanno un po’ effetto, mi ricordano certe immagini del bambino ripreso nel corpo materno col cordone ombelicale e tutte le imperfezioni visive dell’ecografia….. lo so che esagero…
Non esageri, no; perché quella è la condizione: quel cordone non lega solo l’uomo all’astronave ma lo lega alla grande madre Terra.
Chissà. Lo lega e simbolicamente lo distacca. Che poi forse è la dialettica della condizione umana.
[…] fondazione della NASA), il lato chiaro della luna (della luna rossa ho parlato qui , qui , qui, e qui). Anche in questo caso lo faccio citando il sogno del volo ma stavolta non si parla di jeans, ma il […]