Questo palazzo sono io?
Un tempo facevo illustrazioni per una rivista. Costruivo racconti per immagini che cercavano elementi narrativi per descrivere i luoghi. Queste immagini.
Non le faccio più. Era il 2001.
Come brilla l’aria, tanto da dimenticare tutto
Sistemando le cose nelle mie memorie digitali, ora le riscopro e le rileggo con gli occhi di oggi, tempo nel quale si cerca una nuova sostenibilità e una nuova relazione con gli spazi e l’abitare.
Ricordo che pensavo a come brilla la luce nella città, a come si colora in funzione del tempo atmosferico. Vivere Milano con il grigio delle nuvole è un’esperienza difficile da raccontare, ma è vero che quel grigio scalda.
Le città sembrano ormai essere come navi che prendono il largo
Lo spazio è un unico spazio, e il pensiero è un solo pensiero, ma ho sempre diviso spazi e pensieri come stanze di condomini. Il mio abitare lo spazio, gli spazi diversi… era come abitare una città fatta di condomini.
Quando pensavo allo spazio, al tempo, pensavo al mio condominio abitato stanza per stanza, da me e le persone che conosco: la mente crea spazi negli spazi che si riempono di cose e di persone.
Qualcosa ci chiama con urgenza
Dopo tanto tempo penso alle cose che possiedo e che ho accumulato, infinità di libri e cose, immagini e altro. Penso alle stanze che li ospitano. Sono spazi produttivi. Che pensano ormai anche senza la mia presenza (a questo ci pensa l’apparato simbolico che ognuno di noi mette in campo. Tutti i luoghi abitati hanno questa qualità.
Per cambiare una idea devi staccarti dallo spazio che l’ha prodotta. Lo spazio e il pensiero sono uniti in una chiave che è l’abitare (enorme è la letteratura per sostenere questa ipotesi e per questo motivo non cito nessuno).
Come da un diario intimo
Continuando ad andare
Archives for category: incursioni
racconto del futuro prossimo. appunti visivi di un viaggio… per una nuova idea di abitare
May 16, 2009 //
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Prendo dal sito della NABA (NABA DESIGN), dove insegno, questo link. 207 “agent” per una incursione alla stazione centrale di New York. Una semplice premessa ad un manifesto che Stefano Mirti ha scritto per il corso di Design.
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