immersione al cantiere
verifica 001 POP. atelier in second life
verifica 001 POP. atelier in second life
Asian Lednev in cantiere
la piattaforma
La dimensione ludica di Second Life sta proprio nel costruire (to rez da Tron – noto film Walt Disney del 1982), nel pensare e creare un proprio mondo. E’ la dimensione più interessante insieme al costruire relazioni tra le persone, conoscersi. Sono opinioni condivise da molti.
E così, il mio percorso, la mia ricerca, intorno a questo tema di SL finora solo osservata e praticata in piccole cose (bolle-camper ecc), ha deciso di mettere delle fondamenta su una (non a caso) “piattaforma”. La regione è nuova, in costruzione a sua volta: Post Utopia. Fondata da Junikiro Jun aka Giuseppe Granieri è pensata per “sperimentare” su diversi livelli. Morale: ora ho un atelier in-world dove “tagliare” i miei spazi, per dirla con la Woolf “tutto per me”.
Del divertimento e della soddisfazione di fare cose ne ha parlato anche Monick nel suo post “Creazioni digitali”.
Avere un posto dove fare e montare, verificare, costruire per poi distruggere “lavori” esistenti solo nel digitale, intesi come opinioni sullo spazio nel mondo metaforico. Come prima cosa ho cercato dì rendere “visibile” un mio pensiero di spazio fatto di luce, colore (grazie a WindLight) e che triangoli i tre regni del pianeta: animale, vegetale, minerale. L’architettura, spesso se ne dimentica, li comprende tutti e tre. Questa prima verifica (costruire spazi comunicativi in-world) è uscita con una immagine molto POP. Forse perchè avevo in mente gli spazi di Los Angeles e il il British Pop nelle orecchie. (Ma quanto influenza l’ascolto della musica nel processo creativo ?!).
“… My charmed life
I hope, I hope if nothing more
That one day you’ll call your-
Life
A charmed life ”
Divine Comedy – Charmed Life Lyrics
Dal mio punto di vista tutto questo è “divertente”: non uno spazio contemplativo ma uno spazio di gioco, manifesto-programma per questo luogo. Siamo seri: qui si può, in real life ci si prova, a volte ci si riesce… qui si deve. Second life è “il” site-specific del contemporaneo.
Finito il lavoro (mancano script agli oggetti e qualche animazione…sto studiando) poi procederò alla sua denolizione, in quanto deve essere spazio di verifica di idee, destinate a cambiare. Come talvolta dovrebbe essere l’architettura nel mondo reale: capace di mantenersi viva e non di conservarsi. Ma questa è un’altra storia.
Eppure ne terrai memoria in qualche modo dei passaggi? Prima o poi esisterà un’archeologia di SL, un heritage?
Bella l’idea degli elementi, mi ricorda Osmose di C. Davies, e soprattutto del divertimento e di SL come site specific. Che secondo me, per ora, resta il punto della sperimentazione aritistica e dei territori in sl. Ecco perchè si progetta gita vero il panorama… 🙂
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Laura, bello spunto questo della archeologia…
[…] sempre le stesse cosearchitetture di carta. mo(n)di per mettersi in gioco. “giocare” è cosa seria. cantiere Lednev. verifiche di spazi. 001 POP. “piattaforma atelier in-worldperformance. i dieci comandamenti. Gilbert & George « segnalazioni: […]
[…] (in cambio di recuperare il numero di prim a mia disposizione) quanto avevo costruito sulla mia piattaforma (Cantiere Lednev) il giorno di Pasqua. Nulla di che, ma l’atto simbolico della demolizione non è meno potente […]
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