Senza troppe parole
Quanto detto per i musei in real life funziona ugualmente nei musei di second life? Lo sguardo e la visione hanno lo stesso valore?
C’è una profonda differenza innanzitutto: la piattaforma Linden innanzitutto uniforma il linguaggio, la “tecnica”, di tutto l’insieme in quanto è la piattaforma la “tecnica” (quando le immagini non sono importate in Jpg ma le opere sono prodotte direttamente in SL). Ovviamente ho usato qui la parola “tecnica” intesa come quella serie di operazioni utili a produrre l’arte: insieme di materiali e abilità.
Opere e corpi (avatar) si fondono così naturalmente in una unica visione che amalgama, include. E’ una delle prime evidenze della dimensione immersiva di Second Life. Come fa notare anche Velas di una immagine che le ho scattato che ha cambiato la sua visione di quell’opera di Milla.
L’occasione per fare questo ragionamento è il vernissage della ricerca fotografica di MillaMilla Noel al museo del Metaverso, un’insieme di autoritratti e “pensieri visivi” sulla femminilità in SL. La pantomima sopravvive anche qui come nella Real Life. Roxelo Babenco in questo ha centrato un obiettivo: costruire un museo (in continua evoluzione) come teatro, scena dove rappresentare, oltre che presentare, l’arte di second life.
Sarei curioso di saper cosa ne pensano Laura e Liu.
MillaMilla (vista di spalle) espone al Museo del Metaverso
Guardare gli avatar che guardano nel Metaverso
Guardare gli avatar che guardano nel Metaverso
Ci stavo appunto pensando. Non ho ancora visto la mostra ma posso intanto ribadire che il gioco, gioco si fa per dire, dell’osservarsi osservare, è proprio il punto centrale dell’esperienza (cognitiva) in SL.
Second Life è una grande opera d’arte, ma anche teatro, rappresentazione, comunicazione e, il Museo del metaverso, il non luogo, diventa luogo denso della nostra partecipazione e delle esperienze che in esso si compiranno. In continua evoluzione, certamente, come crescita e adattamento alle nuove esigenze che verranno e ad una nostra più compiuta consapevolezza di Second Life e delle sue potensialità.
@Laura: credo che, come per molti luoghi di SL, la mostra diventa “particolare” con le persone (avatar) attorno: c’e’ una dimensione performativa (involontaria?) che gioca un ruolo impportante (lo steso rito dei vernissage in RL che qui funziona pienamente)
@Roxelo: “Second Life è una grande opera d’arte, ” Come non condividerlo, al di là della sua più o meno riconosciuta qualità?
[…] musei di Sl. Analogamente a quanto mi capitò in occasione dell’inaugurazione della mostra di Millamilla Noel al Museo del Metaverso dove mi vennero in mente altre domande. Fino a qui mi ero preoccupato di […]