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Nel frattempo un grande grazie a che ha partecipato a questa esperienza dando a tutti la disponibilità di vedere, immaginare, ricordare, condividere la storia individuale di ognuno di loro. Al primo sguardo escono già molti spunti di lavoro, di approfondimento su più temi. Nato come progetto a corollario del più generale Rinascimento Virtuale di Mario Gerosa ne ha esplicitato alcuni aspetti. Ogni moleskine è un ponte tra un dentro e un fuori, qualcosa che sta su una soglia, pensieri divenuti oggetti, divenuti come già dicevo, immagini etnografiche della nostra esperienza di avatar.
Ma è anche l’immagine della modalità con la quale ognuno si è costruito un ruolo, una personalità e un a reputazione dentro il mondo.

Il progetto non è chiuso. Per chi volesse partecipare riporto di seguito il brief elaborato con Adriana Ripandelli (aka Ginevra Lancaster) che mi ha aiutato in questa impresa.
Ricordo inoltre che le moleskine restano di proprietà degli autori. Si richiede solo la liberatoria per l’uso ai fini diretti della mostra.

BRIEF
per partecipare

Taccuini di viaggio dalla rete
Travel notebooks from the net

Sei in grado di fare una Moleskine sulla tua vita digitale, in rete e/o nei mondi virtuali? Provaci.
Could you make a Moleskine about your digital life, on the net and/or in virtual worlds? Try.

Prendi un taccuino Moleskine (piccolo formato – libertà di scelta per il tipo di pagina)
Buy a Moleskine notebook (small format – free choice about the type of page)

Riempilo con le immagini che raccontano la tua vita digitale, le tue amicizie, le cose che fai, i posti e le cose che hai visto. Aggiungi scritte se vuoi, pezzi di articoli di giornale ecc. Sono i tuoi ricordi che stai ricostruendo.
Fill it with snapshots that tell about your digital life, your friends, the things you have done, the places and the things you have seen. You can add some text if your wish, or clips from magazines, or anything you feel is relevant. It’s your memories that you are re-creating.

Non ci sono regole e non ci sono esempi da seguire. La Moleskine è la soglia che divide e unisce la tua vita digitale e la tua vita fisica.
There are no fixed rules, no templates. The Moleskine is a kind of “sliding door” between your digital and your physical life.

Questo progetto verrà esposto alla mostra Rinascimento Virtuale nel mese di ottobre, in occasione del Festival della Creatività presso il museo di Storia Naturale di Firenze, sezione antropologica.
Il progetto di allestimento complessivo della mostra indaga la possibilità di costruire relazioni tra il mondo reale e il mondo virtuale. I taccuini di viaggio insieme agli altri elementi della mostra vanno a costituire le “cose” di una “antropologia del virtuale”.

This project will be part of the “Virtual Renaissance” exhibit that will take place in Florence this coming October, during the Festival of  Creativity, at the Anthropological Department of the Natural History Museum.
The  aim of the exhibit set is to explore the possibilities to create links between physical and digital worlds. The notebooks, together with other elements of the exhibit, will be the “objects” of a “virtual anthropology”

per info: fabiofornasari@gmail.com

Fino ad ora i partecipanti a questo progetto sono:

Deneb Ashbourne
Giugiogia Auer Aka Albertini Moioli)
Joannes Bedrosian
Faina Cortes
Derrick de Kerckhove
Roberta Greenfield
Frank Koolhaas
Ginevra Lancaster
Asian Lednev
Gianky Lindman
Liu Lunasea
Velas Lunasea
Philosophia Mai
Marco Manray
Selavy Oh
Neupaul Palen
Papper Papp
Post Utopian Group (+unAcademy + LucaniaLab)
Biancaluce Robbiani
Arco Rosca
MacEwan Writer
Rosa Waechter

Hanno detto che manderanno la loro:

Asya Masala
Roxelo Babenko
Millamilla Noel
Progetto Kublai Group (Ginevra Lancaster)
Gagarin Letov
Solkide Auer
Shellina Winkler

PS: mi mancano immagini della parte bassa dell’armadio delle Moleskine (venute male male). Nlon potrò tornare subito a Firenze. Se qualcuno le avesse fatte…

Elenco artisti in mostra

Se la parola chiave è “divertimento”, posso dire che il mio lavoro mi diverte molto.
Se fare l’architetto è già un bel mestiere fare il museografo lo è ancora di più. Se poi l’interpreti in una chiave di “installation art”, di installazione totalizzante (che ingloba contenitore e contenuto) allora siamo quasi alla follia.
Per condividere fino in fondo con tutti quelli che hanno partecipato un piccolo film non basta (appena tre minuti). Purtroppo non sono riuscito a metterci dentro tutto quello che avrei voluto, anzi ho usato un solo principio: metterci dentro tutto quello che avevo di pronto. Nulla di nuovo. Come già dicevo con alcune persone, è solo un primo di almeno tre video (tre sono le musiche originali di Esprit Machiniste). Questo primo mi serviva anche per misurarne il gradimento.
A parte alcuni problemi di importazione su YouTube (il ritmo è saltato in alcune parti e si è mangiato fotogrammi) il risultato mi sembra positivo… quindi… aspettatevi il sequel!

Un ultimo tassello. Un piccolo documento che racconta qualcosa di Rinascimento Virtuale, uno spot di un qualcosa di molto più grande che contiene 150 artisti, realizzato usando la sola memoria del mio macbookpro.
Da un’idea di Mario Gerosa portata nella mia “testa” e realizzata sulla musica prodotta da Esprit Machinsite (Rinascimento Virtuale – Frank Koolhass talking).

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E se Boccioni avesse avuto un’avatar?

In questa mostra fiorentina che abbiamo appena aperto, Rinascimento Virtuale, c’e’ una dimensione fisica che regge le parole di Mario Gerosa, l’autore dell’omonimo saggio e ideatore della mostra.
Declinandola in chiave fisica ed esperienziale non ho potuto prescindere da una dimensione corporea dell’installazione. Come mi è capitato di dire più volte, in diverse occasioni, qui si incontrano almeno tre corpi: il nostro corpo biologico, il corpo etnografico del museo (le testimonianze prese dalle più parti) e infine il terzo corpo: l’avatar. E’ quest’ultimo il corpo di chi sta arrivando in massa all’interno degli spazi reali, un corpo che da tempo chiede una sua collocazione all’interno della cultura più allargata.
Nella tradizione induista l’avatar è l’assunzione di un corpo fisico da parte di Vishnu o di uno dei suoi aspetti (Krishna, ecc). Nel mondo digitale, al contrario, è un corpo fisico che assume un corpo immateriale, pura essenza. Nulla di nuovo. A Firenze, si testimonia il ritorno al significato originario della parola: l’avatar chiede che il suo corpo torni fisico, torni riconoscibile a fianco dei corpi biologici e dei corpi etnografici esposti.
Per questo dico: gli avatar… stanno arrivando.

Il gran tour degli avatar è cominciato. La mostra è aperta. Firenze per qualche tempo sarà un centro per Second Life e per un particolare nuovo Rinascimento, concettualizzato da Mario Gerosa.
Nel frattempo continuano ad arrivare i taccuini dal mondo virtuale.

Personalmente si tratta di una verifica. Ogni progetto, ogni mostra, è una cura ad un pensiero assillante; è una indagine all’interno di una ossessione che ha lo scopo di trovare una soluzione.
Non è mai solo una questione scientifica, una questione tassonomica.
Alla fine è sempre una sperimentazione e ciò che conta è che deve spostare qualcosa nell’esperienza e nella coscienza di chi l’ha pensata; se poi riesce a spostarlo anche in chi viene a vederla allora sarà “riuscita”. Allora vi aspettiamo a Rinascimento Virtuale.

Comunicazione per la mostra Rinascimento Virtuale
Al centro del manifesto la Moleskine Selavy Oh
Testo Accessibile:
Fermare un pensiero per ricordarlo meglio.
Fermarlo per guardare “a memoria”, per preservare un patrimonio, condiviso tra noi e il nostro avatar: la memoria è la medesima, l’unica che poossediamo.
Il taccuino nero, la Moleskine, diventa immagine di un progetto etnografico, lo spazio della nostra cultura di avatar.
Ma se il “taccuino” resta “nel mondo” (in Second Life), allora non può comunicare. Per questo motivo lo abbiamo portato qui, tra le cose di altre civiltà passate, per raccontarne una nuova che avrà i suoi specialisti, che ne ricostruiranno una storia, in un tempo a venire.

Rinascimento virtuale sta per aprire… ancora poche ore. C’e’ una sezione che ho lanciato, supportato dal curatore Mario Gerosa e con l’aiuto di Adriana Ripandelli aka Ginevra Lancaster che riguarda dei taccuini.
Diverse persone hanno già risposto al brief: costruire una propria memoria di Second Life all’interno di una “connessione concettuale” e non “digitale”.
La Moleskine stessa si è resa partecipe producendo un pezzo speciale in occasione della mostra.

Al 21 di Ottobre.

Photobook digitale inworld sull’opera di Solkide Auer.

Di ritorno dal convegno di Roma “Oltre la realtà Virtuale” con a fianco Joannes, Derrick in carrozza, Shellina in rete e la gallerista Roberta nella memoria del cellulare, abbiamo rezzato il nuovo allestimento di riapertura della Greenfield Room.
Guardando in alto, nella notte perenne di PU, si resta “presi” dalla forma rotante di “Second start to right” che è capace di catturare lo sguardo dell’avatar trasportandolo vicino e dentro di lei. Un consiglio è quello di abbandonare il vostro corpo e muovere lo sguardo attraverso la monumentale sfera che la contiene… e poi qualcuno al convegno dice che la sinestesia non c’è in SL. Esperienza avvolgente quella di Shellina 🙂

F.to: Asian e Joannes

Link: album fotografico di Roxelo Babenco