C’è un aspetto di Rinascimento virtuale difficile da cogliere se si osservano le fotografie su flickr. E’ però nelle parole e negli scritti di Mario: la dimensione sociale dell’arte prodotta in SL. In fondo questa mostra (a fianco dei suoi testi) è il primo fondamentale passo per una storia sociale di Second Life.
A chiusura dell’articolo metto la tenda-comunicativa esposta nella mostra per fornire i primi strumenti di lettura, le chiavi per capirne meglio i contenuti. Un oggetto che fa parte di una serie completa che nessuna fotografia da sola può trasmettere: la tenda con il testo introduttivo di Mario. Tutta la mostra è pensata come una estensione concettuale della rete: la comunicazione non è avvenuta su pannelli museografico, su pannelli didattici, ma è il corpo stesso della mostra. Abbiamo usato la stessa modalità del “mondo” di comunicare attraverso l’ambiente e non attraverso le targhette… ma chi non l’ha ancora vista non può coglierne i valori di novità. E’ una mostra che non può essere giudicata dalle sue fotografie. Come Second Life deve essere vista dall’interno.
Non è una mostra che promuove singoli artisti ma un evento che sta dentro ad una grande narrazione collettiva che è nata in un luogo preciso: Second Life. E’ questa la prima chiave di lettura che differenzia questa iniziativa da qualsiasi altra.
E’ la risposta ad una sfida difficile ed offre un appoggio a tutti i residenti che si sentono parte di una nuova collettività condividendone le basi. Non è la soluzione al problema di lanciare nuovi artisti, individualmente riconosciuti, ma la presentazione di un lavoro che nato in un luogo specifico (di nicchia ricordiamocelo) tenta di farlo diventare universale (rompere la nicchia, dilatarla, allargarla al mondo reale). Trasporre nel reale le cose di second life, come già detto, è paragonabile al Jet-Lag. Tutto cambia. Lo statuto delle cose. Ciò che resta è la dimensione di “mondo”, la dimensione universale della ricerca. L’appartenere ad una idea comune declinata in modo diverso. L’arte dopotutto è sempre stato questo, la costruzione di valori condivisi.
Nel frattempo un grande grazie a che ha partecipato a questa esperienza dando a tutti la disponibilità di vedere, immaginare, ricordare, condividere la storia individuale di ognuno di loro. Al primo sguardo escono già molti spunti di lavoro, di approfondimento su più temi. Nato come progetto a corollario del più generale Rinascimento Virtuale di Mario Gerosa ne ha esplicitato alcuni aspetti. Ogni moleskine è un ponte tra un dentro e un fuori, qualcosa che sta su una soglia, pensieri divenuti oggetti, divenuti come già dicevo, immagini etnografiche della nostra esperienza di avatar.
Ma è anche l’immagine della modalità con la quale ognuno si è costruito un ruolo, una personalità e un a reputazione dentro il mondo.
Il progetto non è chiuso. Per chi volesse partecipare riporto di seguito il brief elaborato con Adriana Ripandelli (aka Ginevra Lancaster) che mi ha aiutato in questa impresa.
Ricordo inoltre che le moleskine restano di proprietà degli autori. Si richiede solo la liberatoria per l’uso ai fini diretti della mostra.
BRIEF
per partecipare
Taccuini di viaggio dalla rete
Travel notebooks from the net
Sei in grado di fare una Moleskine sulla tua vita digitale, in rete e/o nei mondi virtuali? Provaci.
Could you make a Moleskine about your digital life, on the net and/or in virtual worlds? Try.
Prendi un taccuino Moleskine (piccolo formato – libertà di scelta per il tipo di pagina)
Buy a Moleskine notebook (small format – free choice about the type of page)
Riempilo con le immagini che raccontano la tua vita digitale, le tue amicizie, le cose che fai, i posti e le cose che hai visto. Aggiungi scritte se vuoi, pezzi di articoli di giornale ecc. Sono i tuoi ricordi che stai ricostruendo.
Fill it with snapshots that tell about your digital life, your friends, the things you have done, the places and the things you have seen. You can add some text if your wish, or clips from magazines, or anything you feel is relevant. It’s your memories that you are re-creating.
Non ci sono regole e non ci sono esempi da seguire. La Moleskine è la soglia che divide e unisce la tua vita digitale e la tua vita fisica.
There are no fixed rules, no templates. The Moleskine is a kind of “sliding door” between your digital and your physical life.
Questo progetto verrà esposto alla mostra Rinascimento Virtuale nel mese di ottobre, in occasione del Festival della Creatività presso il museo di Storia Naturale di Firenze, sezione antropologica.
Il progetto di allestimento complessivo della mostra indaga la possibilità di costruire relazioni tra il mondo reale e il mondo virtuale. I taccuini di viaggio insieme agli altri elementi della mostra vanno a costituire le “cose” di una “antropologia del virtuale”.
This project will be part of the “Virtual Renaissance” exhibit that will take place in Florence this coming October, during the Festival of Creativity, at the Anthropological Department of the Natural History Museum.
The aim of the exhibit set is to explore the possibilities to create links between physical and digital worlds. The notebooks, together with other elements of the exhibit, will be the “objects” of a “virtual anthropology”
per info: fabiofornasari@gmail.com
Fino ad ora i partecipanti a questo progetto sono:
Deneb Ashbourne
Giugiogia Auer Aka Albertini Moioli)
Joannes Bedrosian
Faina Cortes
Derrick de Kerckhove
Roberta Greenfield
Frank Koolhaas
Ginevra Lancaster
Asian Lednev
Gianky Lindman
Liu Lunasea
Velas Lunasea
Philosophia Mai
Marco Manray
Selavy Oh
Neupaul Palen
Papper Papp
Post Utopian Group (+unAcademy + LucaniaLab)
Biancaluce Robbiani
Arco Rosca
MacEwan Writer
Rosa Waechter
Hanno detto che manderanno la loro:
Asya Masala
Roxelo Babenko
Millamilla Noel
Progetto Kublai Group (Ginevra Lancaster)
Gagarin Letov
Solkide Auer
Shellina Winkler
…
PS: mi mancano immagini della parte bassa dell’armadio delle Moleskine (venute male male). Nlon potrò tornare subito a Firenze. Se qualcuno le avesse fatte…
Un ultimo tassello. Un piccolo documento che racconta qualcosa di Rinascimento Virtuale, uno spot di un qualcosa di molto più grande che contiene 150 artisti, realizzato usando la sola memoria del mio macbookpro.
Da un’idea di Mario Gerosa portata nella mia “testa” e realizzata sulla musica prodotta da Esprit Machinsite (Rinascimento Virtuale – Frank Koolhass talking).
Comunicazione per la mostra Rinascimento Virtuale
Al centro del manifesto la Moleskine Selavy Oh
Testo Accessibile:
Fermare un pensiero per ricordarlo meglio.
Fermarlo per guardare “a memoria”, per preservare un patrimonio, condiviso tra noi e il nostro avatar: la memoria è la medesima, l’unica che poossediamo.
Il taccuino nero, la Moleskine, diventa immagine di un progetto etnografico, lo spazio della nostra cultura di avatar.
Ma se il “taccuino” resta “nel mondo” (in Second Life), allora non può comunicare. Per questo motivo lo abbiamo portato qui, tra le cose di altre civiltà passate, per raccontarne una nuova che avrà i suoi specialisti, che ne ricostruiranno una storia, in un tempo a venire.
Rinascimento virtuale sta per aprire… ancora poche ore. C’e’ una sezione che ho lanciato, supportato dal curatore Mario Gerosa e con l’aiuto di Adriana Ripandelli aka Ginevra Lancaster che riguarda dei taccuini.
Diverse persone hanno già risposto al brief: costruire una propria memoria di Second Life all’interno di una “connessione concettuale” e non “digitale”.
La Moleskine stessa si è resa partecipe producendo un pezzo speciale in occasione della mostra.
Al 21 di Ottobre.